Creuza De Ma accordi semplificati corretti De Andrè PDF per chitarra. Pubblicato nel 1984, è l’undicesimo album d’inediti del cantautore italiano Fabrizio De André, realizzato in collaborazione con Mauro Pagani. È interamente cantato in genovese, per molti secoli una delle principali lingue impiegate nell’ambito della navigazione e degli scambi commerciali nel bacino del Mediterraneo (in particolare dal basso Medioevo al XVII secolo).
De Andrè Creuza De Ma accordi semplificati per chitarra
Una pubblicazione curiosa e affascinante, Creuza de Ma è stato nominato nientemeno che da David Byrne come uno dei suoi album preferiti degli anni ’80 – e, per una volta, sembra che lo intendesse davvero al di là delle ragioni della semplice ricerca di credibilità.
La stessa Creuza de Ma non è in realtà un album italiano di per sé, ma genovese, con tutti i testi cantati in quel particolare dialetto, una miscela di italiano, francese e catalano che è abbastanza diversa dall’italiano da richiedere traduzioni complete delle parole in quella lingua nelle note di copertina. Il senso della distanza e il senso di “un altro posto” è ulteriormente accentuato dall’argomento di molte delle canzoni, concentrandosi su personaggi storici o incidenti nel passato.
Così, “Sinan Capudan Pascia” racconta di un italiano del 17 ° secolo che divenne un generale turco, mentre “A Dumenega” racconta la storia di una passeggiata domenicale di un gruppo di prostitute. Al di sopra e al di là dei testi, c’è la musica, un’attraente miscela di strumenti all’avanguardia e, nel canto di De Andrè, canzoni delicatamente mistiche, con più di un tocco di baracche di mare, in stile mediterraneo. La sua voce mostra sia i suoi anni di canto che la sua abilità, praticata senza essere oleosa o spassionata, una consegna calma e riflessiva che ben si adatta all’atmosfera infuocata dal sole catturata nella copertina.
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- Tonalità accordi della canzone: RE
Testo di Creuza De Ma accordi PDF
RE Umbre de muri muri de mainé SOL RE LA RE Dunde ne vegnì duve l’è ch’ané SOL RE Da ‘n scitu duve a lûn-a a se mustra nûa LA E a nuette a n’à puntou u cutellu ä gua RE E a muntä l’àse gh’è restou Diu SOL RE LA RE U Diàu l’è in çë e u s’è gh’è faetu u nìu SOL RE Ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria LA LA a funtan-a di cumbi ‘nta cä de pria SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo RE E ‘nt’a cä de pria chi ghe saià SOL RE LA RE Int’à cä du Dria che u nu l’è mainà SOL RE Gente de Lûgan facce da mandillä LA Qui che du luassu preferiscian l’ä RE Figge de famiggia udù de bun SOL RE LA RE Che ti peu ammiàle senza u gundun SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo RE E a ‘ste panse veue cose che daià SOL RE LA RE Cose da beive, cose da mangiä SOL RE Frittûa de pigneu giancu de Purtufin LA Çervelle de bae ‘nt’u meximu vin RE Lasagne da fiddià ai quattru tucchi SOL RE LA RE Paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo RE E ‘nt’a barca du vin ghe naveghiemu ‘nsc’i scheuggi SOL RE LA RE Emigranti du rìe cu’i cioi ‘nt’i euggi SOL RE Finché u matin crescià da puéilu rechéugge LA Frè di ganeuffeni e dè figge RE Bacan d’a corda marsa d’aegua e de sä SOL RE LA RE Che a ne liga e a ne porta ‘nte ‘na crêuza de mä SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo SOL RE LA SOL RE LA SOL RE E andae, andae, anda ayo
Video e altre informazioni su Creuza De Ma accordi
I testi di questo ennesimo capolavoro di Fabrizio De André sono interamente in genovese, strana lingua dalle strascicate sonorità portoghesi, ma ricca anche di vocaboli di origine araba. Senza un’opportuna traduzione a lato non ci si capirebbe veramente un “belin”. Ma la musica abbatte quasi interamente questo ostacolo: questa volta il collaboratore eccellente è Mauro Pagani, ex P.F.M. Ne risulta un disco “etnico” nel miglior senso della parola, di ispirazione non tanto prettamente genovese, quanto mediterranea in generale, con un certo anticipo sulle mode anni ’90.
Un flauto di origine turca introduce “Creuza de ma” (letteralmente “sentiero di mare”, o stretta strada tra due muri) affresco di vita di un luogo che può essere la vecchia Genova o un qualsiasi villaggio ligure di pescatori, attraversato da gente da sempre portata e al tempo stesso condannata a viaggiare per mare, che osserva scettica i villeggianti, “gente di Lugano con facce da tagliaborse”.
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L'intepretazione degli accordi è frutto di un mio lavoro individuale.
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